Marco Valle vede una luce in fondo al tunnel. Per il Ceo di Azimut/Benetti il settore nautico è finalmente in ripresa. Certo, essendo un top player del settore il suo ottimismo può sembrare interessato. Eppure è da tempo che noi appassionati del settore aspettiamo di sentire qualche buona notizia. Quindi tacciateci pure di ingenuità, ma una dichiarazione benaugurante non può che suonare come musica per le nostre orecchie.

Nella conferenza stampa tenutasi all’esterno della sala della Cervara, complesso tra S. Margherita Ligure e Portofino, dove si è tenuta la conferenza stampa con cui Azimut/Benetti. Da quando i due gruppi, Azimut e

Il Magellano 25 di Azimut

Benetti, hanno deciso di unire le loro strade, il nuovo gruppo è diventato il più grande al mondo. Mentre presentava i due meravigliosi, nuovi modelli, il Magellano 25 Metri di Azimut e l’Oasis 40M di Benetti, Marco Valle ha voluto parlare delle prospettive all’orizzonte per il settore. Secondo Valle l’esplosione della pandemia ha rischiato di spazzare via anni di sforzi: “Il panico, la paura di morire, l’ignoto. Ho deciso di chiudere gli scali Azimut di Avigliana una settimana prima del lockdown, ci siamo fermati come stabilimento salvo poi mantenere quei servizi essenziali (la lavorazione delle resine, ad esempio), smart working negli uffici a rotazione e quindi a

L’Oasis 40M di Benetti

maggio la ripresa su tre turni, dalle 6 alle 24 e con grande voglia di tutti di rientrare al lavoro: prima 200 addetti, poi 400, poi 600…”. La situazione comincia lentamente a migliorare: “Con Azimut eravamo in anticipo e quindi abbiamo recuperato con più facilità. Il vero problema sono state le autostrade, il caos sulla tratta per la Liguria, che ha complicato la consegna presso il nostro punto a mare di Savona”. Finisce che Azimut supera l’impasse con lo stesso risultato dell’anno precedente: turnover, utile e con una posizione finanziaria netta migliorata. “Non abbiamo fatto solamente la crescita, quel salto che avevamo previsto di fare”.

“Abbiamo però un buon portafoglio ordini -continua Valle – perché abbiamo recuperato quasi tutti i clienti che volevano cancellare il contratto. E poi è successo qualcosa: da maggio è cominciata la corsa. MarineMax (il più grande rivenditore di yacht da diporto degli Stati Uniti, quotato in Borsa), che voleva restituirci le barche a botte di 30 unità, ha visto il sold out”. Perché? “Perché non si poteva viaggiare, non si poteva fare altro che cercarsi una propria isola felice, e cosa meglio di una barca?”.