È partita la Vendée Globe. Si tratta di una delle regate in solitario senza scalo intorno al mondo più famose al mondo. Una gara solo per veri pro: due mesi e mezzo in solitaria senza scalo, oltre 50.000 chilometri di navigazione, affrontando le più impegnative condizioni meteomarine. Avere il top dell’abbigliamento tecnico è questione di vita o di morte per i 33 skipper in gara. E proprio per questo motivo patron della manifestazione non poteva che essere Helly Hansen.

È partita la Vendée Globe

Da molti paragonata a una sorta di “Everest dei Mari”, la regata ha spiegato le vele da Les Sables-d’Olonne, sulla costa atlantica francese. La stessa località, al termine del giro del mondo, farà anche da arrivo, al termine di una delle competizioni più estreme del mondo velistico. Unica, insieme alla Golden Globe Race, in solitario, senza scali e senza assistenza che prevedono la circumnavigazione completa dell’Antartide.

HELLY HANSEN e la Vendée Globe

Da oltre 140 anni il brand norvegese Helly Hansen veste i professionisti del mare. Dalle prime cerate prodotte dal capitano Helly Juell Hansen per gli equipaggi dei pescherecci di merluzzo, all’abbigliamento protettivo che consente ai professionisti del Vendée Globe di affrontare condizioni estreme come quelle che troveranno nell’Oceano del Sud, che significa venti di burrasca, temperature gelide e il pericolo degli iceberg.

Molti alla partenza, pochi all’arrivo

Come già detto, sono 33 gli skipper che affronteranno questa avventura in solitaria. Statistiche alla mano, solo la metà di loro riescirà a completare la circumnavigazione del pianeta. Ad affrontare la sfida anche Giancarlo Pedote, che a bordo del suo Imoca Prysmian Group sarà l’unico rappresentante italiano in gara. Ma cosa indossa un velista oceanico durante una regata così lunga? Le condizioni possono essere molto variabili. Il percorso attraversa due emisferi, tre diverse stagioni climatiche, passando per le calme equatoriali e sfiorando l’Antartide. Ogni velista ha le sue preferenze, ma le caratteristiche tecniche sono sempre quelle: materiali traspiranti, leggeri, quick dry e impermeabili.

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