Il settore della nautica si è dimostrato resiliente alla pandemia

In tempi di Covid tutti vogliono uno yacht explorer. Il settore della nautica si è dimostrato resiliente alla pandemia. Mentre quasi tutti i settori, dall’industria al turismo, hanno subito tracolli vertiginosi con la pandemia in corso, quello della cantieristica ha mostrato di poter reggere il colpo molto meglio. Le barche infatti, e in particolare quelle di grosse dimensioni, sono state viste come possibili luoghi sicuri, in cui rifugiarsi in attesa di tempi migliori. L’Italia ha beneficiato particolarmente di questa resilienza, dal momento che da molti hanno è leader mondiale nella produzione di yacht sopra i 24 metri.

In tempi di Covid tutti vogliono uno yacht explorer

Anche la tipologia delle barche più richieste sul mercato sembra cambiata: oggi gli armatori cercano yacht explorer. Yacht, cioè, che uniscono caratteristiche da marina militare con quelle dei supply vessel e dei rimorchiatori, per offrire imbarcazioni di lusso che possano stare a lungo lontano dai porti. Barche, quindi, che garantiscano la navigazione autonoma per lunghi periodi a qualsiasi condizione meteo. Un sogno per chi ha deciso di effettuare crociere senza mai mettere piede a terra.

Il primo modello realizzato da Sergio Cutolo

Gli yacht explorer non sono una novità assoluta. Siamo stati proprio noi italiani a realizzare il primo modello più di 15 anni fa. Fu, in particolare, la Hydro Tec, azienda ligure che nel

Il Naumachos progettato da Cutolo ed esposto a Genova nel 2006

2020 compie 25 anni. L’ingegnere e designer responsabile fu Sergio Cutolo, che oggi racconta: «Era il Naumachos commissionatomi da Stefano Carletti, singolare figura di scrittore, subacqueo, velista e velaio, che aveva bisogno di una barca con autonomia oceanica, per tornare a fare immersioni sul relitto dall’Andrea Doria».

La barca, progettata da Cutolo ed esposta al Salone di Genova nel 2006, fu realizzata dai Cantieri di Pesaro col supporto di Ennio Cecchini, fondatore, in seguito, del Cantiere delle Marche, per cui Cutolo lavora a tutt’oggi. «Il primo yacht per questo cantiere – ricorda – fu presentato al salone di Genova nel 2011 e ora stiamo progettando la trentesima barca».

Lunga autonomia

«Oggi – afferma il designer – a maggior ragione per il Covid che richiede distanziamenti, gli armatori sono attratti da mezzi con le caratteristiche di barche commerciali, capaci di navigare in ogni condizione, anche per lungo tempo senza avere la necessità di toccare terra spesso, perché dotate di grande autonomia».

Un explorer, prosegue Cutolo, «naviga lento, a 10 nodi, ma è confortevole e stabile: chi è a bordo non soffre il mare. Poi può disporre di grandi celle frigorifere e di decine di migliaia di litri di gasolio. Recentemente un nostro cliente è partito per una crociera usufruendo di 12 metri cubi di celle frigorifere e 75mila litri di carburante».

«Tutto questo – aggiunge Cutolo – consente di navigare a lungo, di fare nafta in posti dove costa meno e di poter attraccare in pochi porti. Poi a bordo ci sono moto d’acqua, gommoni e altri toys che consentono di divertirsi mantenendo lo yacht come base e restando ormeggiati in rada».

DA: IL SOLE24 ORE

LEGGI ANCHE: UN CORTO DI GABRIELE MUCCINO PER IL NUOVO MAGELLANO 25 DI AZIMUT