In questo blog vi abbiamo già parlato della Vendée Globe, la regata in solitario intorno al mondo senza scalo patrocinata da Helly Hansen. Si tratta di una delle competizioni nautiche più famose, ed estreme, al mondo. Due mesi e mezzo in solitaria senza scalo, oltre 50.000 chilometri di navigazione, affrontando le più impegnative condizioni meteomarine. Ora, che ci crediate o no, c’è un uomo che, da solo, sta affrontando questa gara ai limiti delle possibilità umane. E lo sta facendo senza una mano. Il suo nome è Damien Seguin.

Damien Seguin, il primo disabile nella regata più tosta del mondo

Damien, sull’imbarcazione di Groupe Apicil, è passato in terza posizione. Una prestazione cha sarebbe già fuori dal comune, se non fosse che questo skipper è disabile. Il primo a partecipare alla Vendée Globe. La sua è una storia davvero incredibile, la storia di un uomo che ha saputo lottare da solo contro ogni avversità. Damien è nato 41 anni fa senza la lamo sinistra. Ma per lui questa non è mai stata una limitazione. Nel 2004 e 2016, infatti, conquista due ori alle paraolimpiadi di vela, ai quali si aggiunge un argento nel 2008. Non è tutto. Vince ben 5 titoli mondiali nella barca per i disabili, la classe 2.4 mR.

La nascita di un campione, tra tante difficoltà

A Damien, però, vincere nella categoria disabili non basta. Lui vuole vincere le gare che contano davvero, ed è disposto a tutto per riuscirci. Il primo tentativo non è dei più fortunati: nel 2005 chiede l’iscrizione al Solitaire du Figaro e viene rifiutato proprio per la sua disabilità. L’anno dopo, però, riesce finalmente a iscriversi. Nel 2010 è il primo disabile a partecipare alla Route du Rhum. Ecco arrivare i primi, importanti successi. Nel 2017 vince il Tour de France a vela. Nel 2018 entra nel circuito Imoca, quello del Vendée Globe, e ormai è chiaro che nulla potrà più fermarlo.

La Vendée Globe, una competizione che ha fatto la storia

Ed eccolo alla regata regina, la Vendée Globe. Dove partecipa da primo disabile della storia e unica imbarcazione di quest’edizione senza foil, le ali laterali che oggi vengono utilizzate anche nelle competizioni top. “C’è qualcosa di cui essere soddisfatto di quello che faccio”, scrive nel suo blog. Come darti torto, Damien.

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